Palazzo Mastino
Complesso residenze ed uffici
Verona, Italia

committente:
Re Capital

anno:
2023

superficie:
3800 mq

foto:
Diego Martini

 

Palazzo Mastino ridefinisce parte di un isolato del quartiere di Cittadella a Verona. Costruito in luogo di un’officina meccanica dismessa, diventata nel tempo discoteca e infine sala bingo, l’intervento propone una rilettura aggiornata della compatta cortina edilizia della città circostante. Il complesso, che ospita due piani di parcheggi interrati, uffici nella testata del piano terra, residenze per complessivi 50 appartamenti con diversi tagli di alloggi, si imposta intorno a tre corti interne e ha andamento curvilineo per seguire il tracciato urbano preesistente.
L’impianto presenta una ricca articolazione spaziale; pur proponendo elementi di innovazione, intrattiene evidenti legami con il contesto caratterizzato dalla compresenza di due differenti scale dimensionali, quella del tessuto denso di facciate ottocentesche con alternanza di case di piccole e medie dimensioni, portali e recinti, nei lunghi fronti sud ed nord e quello della città novecentesca e della ricostruzione del dopoguerra, con condomini ed edifici pubblici di grandi dimensioni, nella testa verso est. Per assecondare questa caratteristica il progetto gioca sulla diversificazione dei volumi, delle facciate e delle bucature; le variazioni altimetriche producono, sul principio insediativo dell’aggregazione lineare, continue modifiche, sia in pianta che in alzato, dando vita a una geometria articolata e dinamica. L’esito architettonico è una cortina stradale quasi “metafisica” sul lato ovest della via Bertoni, compatta e razionale verso il lungo lato sud verso vicolo San Domenico, dove le finestrature regolari danno il ritmo mentre le grandi finestre e i vuoti delle logge creano movimenti ed eccezioni; più vivace e volumetrica la facciata del lato nord scolpita dai pieni del bow window al piano primo e dall’arretramento a più livelli dei fronti superiori.
Alla discreta eleganza degli esterni, di cui l’intonaco chiaro e la zoccolatura in pietra grigia enfatizzano il carattere contemporaneo, si contrappone l’intimità degli interni. Qui il complesso si affaccia sulle corti interne che reinterpretano il tema delle case di ringhiera. Le corti, di fatto dei piccoli giardini pensili posti al piano primo, sono circondate da ballatoi di distribuzione dei bilocali e trilocali, logge e balconi che consentono il mantenimento di un microclima interno mettendo in atto strategie per la ventilazione passiva e il raffrescamento naturale. I cortili fungono da zona cuscinetto, proteggono gli spazi interni consentendo la ventilazione trasversale e migliorano la circolazione dell’aria. Questi spazi, silenziosi malgrado siano in centro città, per una questione di luce, colori, verde e materiali sono luoghi di pace e rilassatezza che aumentano la qualità della vita degli inquilini. Grazie alla distribuzione a ballatoio si è potuto far corrispondere il preciso e regolare ritmo delle facciate alle disposizioni più varie degli ambienti interni. All’ultimo piano si trovano i piani attici caratterizzati dall’ampia varietà di orientamenti con grandi vedute verso il paesaggio urbano.
La tipologia costruttiva, strutture in cemento armato con pareti esterne in calcestruzzo areato isolante e pareti interne in cartongesso, ha soddisfatto sia la sostenibilità economica dell’intervento che le crescenti esigenze di comfort abitativo, efficienza energetica e flessibilità per il futuro. La scelta attenta dei materiali e delle superfici acusticamente efficaci garantiscono comfort e benessere. Le facciate sono rivestite in cappotto comprese anche le cornici delle finestre che hanno diverse larghezze e profondità; l’intonaco è monocromatico di colore chiaro sullo stesso tono della Pietra di Vicenza dell’attacco a terra. Sulle coperture sono installati tutti gli impianti tecnologici – pompe di calore e fotovoltaico - opportunamente integrati e facilmente raggiungibili per le manutenzioni.
Con la consapevolezza che il presente è una meraviglia perché comprende già tutto il passato, al piano terra del palazzo sono esposte le testimonianze frutto dello scavo archeologico che ha preceduto la costruzione. Lo scavo ha fatto emergere una serie articolata di resti appartenenti ad una domus romana suburbana di cui si sono conservati ampi tratti delle pavimentazioni. Al fine di valorizzare la fruizione dei beni archeologici nel proprio contesto di rinvenimento, si è deciso con la Soprintendenza di collocare le pavimentazioni in sito e di poterle così renderle fruibili alla visita pubblica.
Il risultato è una riparazione del tessuto urbano in equilibrio tra storia ed innovazione, che permette di riappropriarsi e di rivivere nuovamente gli spazi rigenerati, con evidenti miglioramenti sia della qualità della vita dei nuovi residenti che della sfera sociale, economica e ambientale dell’intero quartiere.




Il progetto espositivo


I pavimenti di età romana esposti provengono dallo scavo archeologico che ha preceduto la realizzazione del complesso residenziale “Palazzo Mastino”. Lo scavo, condotto negli anni 2017 – 2018, ha messo in luce le trasformazioni che caratterizzarono, nel corso della storia, l’area in cui sorge l’edificio, a partire dalla prima età imperiale fino all’età moderna. Particolarmente importanti si sono rivelati i resti di una o più domus suburbane di cui si erano conservati ampi tratti delle pavimentazioni. Per favorire la conoscenza storica e archeologica dell’area in cui oggi sorge il Palazzo si è deciso di esporre le pavimentazioni all’interno dello spazio condominiale. Tale scelta, supportata da un innovativo accordo pubblico-privato, è sembrata il modo migliore per garantire la valorizzazione e fruizione delle testimonianze archeologiche nel luogo stesso del rinvenimento.